35 millimetri

Cult: Il Petroliere di Paul Thomas Anderson (2007)

Alfonso Martino

Premi e riconoscimenti:
Miglior attore protagonista a Daniel Day Lewis;
Migliore fotografia a Robert Elswit;
Golden Globe a Daniel D. Lewis (Migliore attore in un film drammatico);
-Premio BAFTA a Daniel D. Lewis (Migliore attore protagonista);
Orso d’argento per il Miglior Regista al Festival di Berlino;
Migliori dieci film nell’ International Online Film Critics’ Poll;
Regista dell’anno a Paul Thomas Anderson per il London Critics Circle Film Award.

La filmografia di Paul Thomas Anderson è ricca di pellicole che riescono a scandagliare l’animo umano in tutte le sue sfaccettature, dove due personaggi si scontrano per far valere i loro principi e la propria superiorità sull’altro; si possono citare come esempi The Master con Joaquin Phoenix e il compianto Philippe Seymour Hoffman o Il Filo Nascosto che è valso a Daniel Day Lewis un Oscar per il migliore attore protagonista. Lo stesso Lewis è il protagonista de Il Petroliere, dove interpreta Daniel Plainview, il “self made man” caro alla cultura americana che, partendo letteralmente dal basso come oil man, riesce ad ottenere ricchezza economica e ad avviare una sua attività con tanto di trivelle e uomini al suo servizio. La vita del protagonista cambia con l’ingresso in scena di Paul Sunday, giovane di una piccola comunità a Little Boston interpretato da Paul Dano, che gli offrirà la possibilità di cercare del petrolio nella sua proprietà.

La regia di Anderson si concentra molto sugli spazi aridi dominati dalle trivelle del protagonista, quasi a voler esprimere un dualismo tra l’aridità d’animo del petroliere, interessato soltanto al guadagno, e il territorio privo di alcuna umanità. La sceneggiatura analizza l’animo del protagonista presentandogli nel corso della pellicola Henry, che si presenta a Daniel come suo fratello dicendogli di aver letto di lui sui giornali e di voler recuperare il rapporto.

Plainview inizia così a cambiare atteggiamento nei confronti della vita, iniziando a pensare che, forse, possa esistere al mondo una persona da vedere come un’alleata e non come una minaccia al suo bisogno di ottenere successo.

Questo sentimento è destinato a durare poco, a causa della scoperta fatta da Plainview su Henry in occasione di un viaggio: quest’ultimo, in realtà, non ha legami di parentela con lui; attraverso il ritrovamento del diario del vero fratello di Daniel, Henry riesce a scardinare le difese del petroliere. Questa rivelazione riporta Plainview alla sua vecchia visione della vita e uccide con un colpo di pistola l’impostore.

Tema ricorrente nel film è la religione, utilizzata da Eli Sunday – prete della comunità e gemello di Paul – per ottenere importanza attraverso sermoni scenici, acquisire benefici dalla ricchezza che porterà l’oro nero e per avere il potere sul petroliere.

Grande dinamismo è dato dal sermone in cui il prete umilia il protagonista di fronte a tutta la comunità, accusandolo di essere un falso profeta e di aver portato il male all’interno della cittadina.

La macchina da presa accompagna la recitazione convincente di Dano staccandosi da lui soltanto in pochi momenti, per far vedere allo spettatore il senso di umiliazione provato dall’uomo di affari che ha ottenuto quello che voleva svalutando la sua personalità. La vendetta di Plainview arriverà a ridosso della grande crisi economica del 1929 quando Eli, dopo una vita tutt’altro che conforme ai principi religiosi, va dal petroliere per chiedergli di mettersi in affari con lui. Daniel è ormai un uomo solo, attaccato al denaro e che compensa la mancanza di materiale umano con l’alcolismo. In questo confronto emerge chiaramente il senso di rivalsa di Plainview, di cui il regista riesce a trasmettere il trionfo esaltando la recitazione di Lewis e i suoi occhi di fuoco, contrapponendogli la vergogna del prete ormai al verde. Daniel pretende dal rivale che si dichiari falso profeta, riprendendo la vecchia omelia, e di negare l’esistenza di Dio ad alta voce, rifiutando infine la sua offerta.

Spinto ormai dalla sopraffazione ai danni dell’avversario, il petroliere scarica non solo la sua furia dialettica ma anche fisica nei confronti di Sunday, uccidendolo brutalmente.

Plainview è lo strumento per criticare la società americana e il suo american dream, per cui l’individuo è disposto a sacrificare tutto, persino gli affetti più cari, pur di raggiungerlo.