All’imbrunire

Foto di Silvia Brazzoduro su Unsplash

Tommaso De Capua

All’imbrunire
al soffio di un grecale fresco e teso
il silenzio sacro della campagna
è violato
da sussurri antichi:
il fruscio del vento tra le fronde,
il lontano fischio del merlo,
il guizzo improvviso del leprotto spaventato dalla
serpe,
il battito mortale delle remiganti dell’astore
in frenata sull’ignaro topo campagnolo
e il balsamo asprigno dei timi e delle ginestre,
unico e inebriante,
mi penetra i polmoni
unitamente
al fresco della sera incipiente
dandomi un sentore di stordimento.
E allora comprendo,
agitato e soddisfatto,
con finta indifferenza,
quieto e disilluso e con un groppo in gola,
il senso di caducità e di eternità della vita
e mi sento padrone del mondo.