Les Enfants qui s’aiment

a cura di Lorena Temperanza

Les enfants qui s’aiment s’embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne
Et c’est seulement leur ombre qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie
Les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l’éblouissante clarté de leur premier amour.

I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito.
Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
E c’è soltanto la loro ombra che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti,
La loro rabbia, il loro disprezzo, le loro risate e la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del giorno
Nell’ abbagliante splendore del loro primo amore.


Jacques Prévert

“Les enfants qui s’aiment” è un componimento poetico di Jacques Prévert (1900-1977). Nel 1951, l’autore pubblica la raccolta « Spectacle » nella quale si trova il poema « Les enfants qui s’aiment » in cui traspare una scrittura spontanea e semplice che rispecchia l’animo di Prévert. Nella poesia traspare infatti qualche nota autobiografica dell’autore.
Jacques Prévert aveva una personalità turbolenta. Difensore dei deboli e degli oppressi, si è messo in continuazione nei panni degli adolescenti, dei bambini e degli emarginati.
Nella poesia « Les enfants qui s’aiment », Prévert pone al centro  il tema dell’amore, molto ricorrente nelle sue poesie. Si tratta di un amore leggero, senza pretese, incomprensibile agli adulti. È messo in risalto l’amore giovane, “il primo amore”, che isola i ragazzi dal resto del mondo e li porta, citando alcuni versi “bien plus loin que la nuit”, ben più lontano della notte e “bien plus haut que le jour” ben più in alto del giorno.
Nella prima strofa, attraverso le parole, il poeta mette  in evidenza  il divario tra gli adulti e gli adolescenti. La frase “les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne” “I  ragazzi che si amano non ci sono per nessuno”,  ripetuta anche nella seconda strofa,  è un inno all’ amore adolescenziale unico e intimo poiché gli adolescenti innamorati vivono un  amore che solo loro possono comprendere. Nel secondo verso, la preposizione  “contre”/“contro” sottolinea la conflittualità tra il mondo intero e la leggerezza del comportamento dei ragazzi che si amano. I passanti segnano a dito (“les désignent du doigt”) gli adolescenti innamorati, disprezzandoli e  invidiandoli. Li invidiano perché, in realtà, con il passare degli anni, l’uomo si allontana sempre di più dalla spensieratezza di un sentimento che inconsciamente vorrebbe rivivere. Al quarto verso, la congiunzione avversativa “mais”/”ma”, sottolinea la noncuranza dei giovani nei confronti dell’incomprensione dei passanti che li segnano a dito per il comportamento spensierato e indifferente. L’amore tra ragazzi diventa, nel quinto verso, incomprensibile tanto da viverlo di nascosto, di notte, nell’ombra “c’est seulement leur ombre qui tremble dans la nuit”/ “è solo la loro ombra che trema di notte”. Nel sesto verso, la rabbia degli adulti  è “stimolata”, cresce quindi nel vedere l’amore leggero e spensierato degli adolescenti. Le parole, nel settimo verso “rage, mépris”/“rabbia, disprezzo” ne  accentuano ancora di più la distanza e  l’incomprensione.

Sembrerebbe che il poeta, attraverso le righe, volesse svegliare ricordi celati e suscitare nuove emozioni ritrovando, nel nostro essere più profondo, l’adolescente che tutti noi siamo stati. Si legge  l’evoluzione e l’innalzamento dell’amore nella seconda strofa, nella quale  il poeta fa un inno all’amore elevandolo oltre i confini del giorno e della notte. L’amore e soprattutto il primo amore è definito come un’abbagliante chiarezza ultraterrena. Attraverso le parole, i versi, le strofe ecco un inno alla giovinezza, alla spensieratezza e alla spontaneità che tutti noi dovremmo cercare di ritrovare in noi stessi… Perché sono lì, nascoste dentro di noi per essere rivissute.