Lucida utopia

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di Lorena Temperanza

E se un giorno,
un giorno come tanti,
scoprissimo che la vita è stata tutta un sogno,
un sogno lungo e perpetuo,
iniziato in maniera inaspettata,
come  quando ci si addormenta,
dolcemente, abbandonando se stessi
nelle braccia di Morfeo che ci accoglie
e ci conduce nel suo mondo misterioso.
Se questo sogno fosse ricco di peripezie
e avventure,
come quando parti per un lungo viaggio,
con un po’ di spavento e timore,
ma pronto ad abbracciare ciò che ha da offrirti,
l’ovvio e l’inatteso.
Se ad un certo punto, 
questo sogno non avesse tempo
e spazio e dimensione alcuna,
e le persone non avessero forme e contorni,
ed ogni cosa, così com’è stata creata si dissolvesse nel nulla,
e tutto ciò che hai vissuto,
all’improvviso,
scomparisse, lasciandoti  in un limbo
tra realtà che non sai più definire.
Se invece capissi che ogni sogno è un piccolo frammento
di ciò che è, è stato ma forse semplicemente non è più,
la vita non sarebbe da vivere, allora, come un sogno?