EDITORIALE n. 18

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a cura di Renato De Capua

Così tra questa
infinità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
(Leopardi)

Clinamen giunge alla sua diciottesima edizione.

Sono trascorsi due anni dal primo numero, ma ogni volta ci poniamo dinanzi una nuova sfida, un lavoro accurato e minuzioso, che coinvolge tutti noi che ne facciamo parte.

Il primo passo è la scelta tematica degli articoli che compongono ciascuna sezione, con l’auspicio di offrire al lettore una selezione di contenuti accattivante e variegata.

L’intento è quello ambizioso di raccontare il nostro tempo, di trasporre la poesia e la complessità del quotidiano in parole e in scelte.

Scrivere è una grande opportunità, significa dar vita ai propri pensieri, renderli fruibili a chiunque voglia ascoltarli, prenderne parte attiva.

Il tempo che stiamo vivendo è di per sé indefinito, incerto, ed è proprio per questo che si avverte il bisogno urgente di raccontarlo attraverso la scrittura e le pagine che leggerete.

Successivamente si passa alla composizione del periodico, all’accostamento degli articoli e delle immagini, alle scelte cromatiche, al pensiero di come queste possano influire sugli occhi del lettore.

In altre parole, si tratta di accostare il tutto, nonché la nostra mente, il nostro cuore, perché scrivere è un atto di amore e di coscienza, nei confronti di se stessi, del tempo che si vive e dell’altro che vediamo fuori da noi stessi e di quest’ultimo che si riconosce attraverso i nostri occhi.