Uno strappo nella luce della speranza

Pierluigi Finolezzi

Protagonisti della foto virale girata in questi giorni sui social e che da molti è stata definita l’immagine simbolo dell’anno 2020 sono un giovane ginecologo e un neonato che da pochi istanti ha fatto il suo ingresso nella vita. Lo scatto coglie i primi stridi del bambino che nel nascere tenta di strappare la mascherina chirurgica al medico che lo ha appena portato al mondo. A postarla in rete è lo stesso dottore dell’ospedale di Dubai, Samer Cheaib, immortalato dal padre del nascituro nello scatto in questione e che nel renderla pubblica sui social ha scritto: Tutti quanti ci auguriamo che questo possa essere un segno del fatto che presto toglieremo le mascherine. Per l’opinione e la critica questa è la foto della speranza, la stessa speranza nel futuro rappresentata dal bambino che nel riscaldarci il cuore ci trasmette un carico di positività, unico mezzo assieme al sorriso in grado di aumentare l’immunità delle persone e di combattere la pandemia. La speranza in fondo è nel futuro e oggi più che mai abbiamo bisogno di sperare che il brutto incubo che il mondo sta vivendo da quasi un anno sia destinato prima o poi a finire, facendo largo alla riconquista dei nostri spazi e dei nostri momenti di sfrenata quotidianità. Con il presente senso di responsabilità, richiesto dalle istituzioni, siamo certi che quel giorno arriverà, pur consapevoli che il buio di questi mesi non può e non deve essere dimenticato. La stanchezza respirata nelle corsie degli ospedali, le città deserte, il passo lento e silenzioso del papa in una piazza San Pietro spettrale, la salita del Capo dello Stato sulle scale del Vittoriano, le bare ammassate nei cimiteri, le lente carovane dei camion militari, ma anche la luce della già menzionata speranza, il lieve tentativo di ripresa, i canti dai balconi e il forte senso di resilienza della comunità nazionale sono istantanee impresse nella memoria e difficili da dimenticare, come sembrano d’altronde ricordare anche gli oltre 70 scatti dei fotografi dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, esposti nella mostra inaugurata l’8 ottobre dal Presidente della Repubblica e visitabile presso la Sala dei Conservatori dei Musei Capitolini sino all’1 novembre 2020.