Particularia

ResistenzARTE! Frida ha resistito

di Serena Palma

Può l’arte essere espressione emblematica della propria resistenza? O ancora può la resistenza essere un tema ed allo stesso tempo un simbolo delle tante forme artistiche esistenti sullo scenario delle arti visive e figurative?

Riflettendo su tale quesito, la risposta non è poi così scontata e ovvia, ma certamente l’arte è quella nota armonica che collega la personalità dell’artista all’atto creativo e pertanto alla sua capacità di resistere ai drammi, fenomeni ed eventi della vita. In altre parole, la creazione artistica altro non è che l’espressione massima dell’indole e della volontà creativa dell’artista stesso che si esprime con la lingua delle forme e dei colori per evadere dalla realtà.
A ben intendere, il criterio adottato in questo saggio è quello di far luce sui possibili collegamenti tra opere artistiche e lo spirito creativo del pittore che, grazie al suo genio creativo e al suo essere ‘diverso’ riesce ad affrontare la vita con maggiore leggerezza.
Potrei portare in rassegna numerose opere pittoriche specchio della Resistenza storico-culturale di un popolo ma in questo caso scelgo di fare un’analisi critica indagando l’aspetto psicologico ed antropologico che si cela dietro alle opere d’arte di seguito indagate.

Chi, se non l’esuberante pittrice messicana, Frida Kahlo , potrebbe meglio interpretare il tema Resistenza nelle sue creazioni? Tutta la sua vita infatti è il riflesso dei suoi eclettici e stravaganti quadri, opere in cui racconta i suoi giorni, i suoi momenti, le sue depressioni ed i suoi dolori in forte contrasto però coi colori vividi, brillanti  e smaglianti tratti dalla tavolozza più fluorescente che mai. La sua disabilità (come purtroppo capita ancora oggi) è oggetto di scherno e denigrazione, e gli atti di bullismo nei confronti di Frida  non sono mancati. Ma sarà proprio la disabilità a rappresentare l’immagine della sua arte, e la sua capacità di resistere in seguito al fatidico incidente. Lei, spirito ribelle, appassionata di arte e fortemente innamorata di Diego Rivera ci lascia opere che raccontano dell’animo femminile, talvolta forte, talvolta affranto ed altre volte ancora timido e spaventato, ma non per questo privo di fecondo estro frutto della capacità di ogni donna di resistere anche ai dolori più grandi.

I suoi autoritratti? Questi sì che cantano la forza e l’emancipazione femminile, e sono la metafora del carattere ribelle, sregolato ed anticonvenzionale di Frida, nonché l’esempio per eccellenza della resistenza antropologica e psicologica di se stessa. Lei la donna con la colonna spezzata, l’amante di Lev Trotskj e di André Berton, la donna di Diego, la femminista, la comunista, la rivoluzionaria, la donna dalle incolte sopracciglia e non per ultimo la pittrice che è riuscita a convogliare e raffigurare attraverso l’arte tutta la sua storia.

Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni.

Ecco che Frida diventa il simbolo della rivoluzione femminile, combattiva e combattente, quel simbolo destinato a conferirle fama e gloria tra le pagine della Storia dell’arte mondiale. Dipingersi diventa un modo per sopravvivere, ma Frida Kahlo non ritrae solo se stessa, bensì l’arte trasforma il suo dolore in bellezza.
Lei esprime la libertà di essere se stessa, una donna che vive senza maschere e svela il suo volto e il suo animo. Questo di Frida si può apprezzare: la bellezza vera, naturale ed incontaminata. Le sopracciglia e la peluria dei baffetti si contrappongono ai tradizionali canoni estetici che volevano l’immagine femminile armoniosa, delicata e soave. La sensualità della sua forza diventa un dato di fatto: la volontà di esprimersi senza alterazioni; è qui che risiede la sua forza di resistere ai malanni della vita. Nel 1952, infatti, scrive:

Spero, con la mia pittura, di essere degna del popolo cui appartengo e delle idee che mi danno forza. Voglio che il mio lavoro sia un contributo alla lotta del popolo per la pace e la libertà. Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. È in quel fuoco che sono nata, pronta all’impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita. Da bambina, crepitavo. Da adulta, ero una fiamma.

Cosa ci insegna allora la nostra Frida? Molto più di quanto noi non pensiamo. Grazie a lei conosciamo uno dei più grandi insegnamenti: la vita diventa una grande tela su cui dipingere se stessi ed i propri frammenti dell’esistenza destinati a rimanere indelebili nel cuore di molti. Resistere non è desistere, ma continuare la quotidianità sognando una vita a colori. Attendendo come Frida la rinascita!

(Tra le immagini: opere di Frida che esprimono la forza di vivere, la voglia di rivincita, il desiderio di un giorno migliore espressi attraverso la vitalità dei colori).