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Tributo a Georg Elser, l’uomo che avrebbe potuto deviare il corso della storia

Foto di Geak

di Lucia Vitale

A pochi minuti dalla stazione centrale di Monaco di Baviera, scoprirete il murale più grande della città che rievoca una storia poco nota a noi italiani: quella dell’eroe Georg Elser, l’uomo che tentò di assassinare Adolf Hitler e i principali capi nazisti per mezzo di un attentato dinamitardo. Attraverso la storia di Georg Elser i due artisti del graffito, WonABC e Loomit, affrontano una tematica di gran peso politico-sociale, ossia la lotta contro tutte le dittature e le ingiustizie nel mondo; un argomento ancora molto attuale se pensiamo alla guerra in corso in Ucraina…

Il murale

Il murale è stato realizzato sulla facciata di un edificio alto oltre 20 metri. La cornice dell’opera è il palcoscenico dell’attentato, la birreria Bürgerbräukeller in macerie; al centro, il volto di Georg Elser circondato da alcuni personaggi dai corpi a forma di grattacielo simboleggianti il bene e il male. Gaio Giulio Cesare (1) è uno dei tiranni più famosi della storia, assassinato in una congiura da circa sessanta senatori della Repubblica romana. Archemide Pitagorico (2) è il pollo inventore nato dalla matita di Carl Barks per Walt Disney, emblema del genio di G. Elser. Il giudice Dredd (3) è un altro personaggio dei fumetti, ideato da John Wagner e Carlos Ezquerra nel 1977. Nel murale, il numero 1812 sulla sua cintura sta per “AHAB” (“All Hitlers Are Bastard“) con riferimento all’acronimo “All Cops Are Bastards” noto nel repertorio dei graffiti. Robin Hood (4) è il vendicatore dei diseredati, colui che ruba ai ricchi per donare ai poveri. Zorro (5) conduce una doppia vita combattendo per il popolo oppresso dall’impero coloniale spagnolo. Skeletor (6) è ilvillain dal corpo scheletrico della marca di giocattoli Masters of the Universe, una moda per tutti i bambini degli anni ’80, che include anche il personaggio di He-Man (7), l’eroe-antagonista di Skeletor. Dart Fener (8) è il tiranno della famosa saga “Guerre Stellari”. La dea della Giustizia (9), infine, solleva la questione morale: è possibile considerare eroe chi uccide per rendere il mondo un posto migliore? Georg Elser ha provato a farlo nella Germania nazista.

Georg Elser (10) è un uomo ordinario, un falegname di umili origini, nato il 4 gennaio 1903 in un piccolo paese del Sud della Germania. I problemi familiari lo spingono a fuggire di casa all’età di 22 anni, e a farvici ritorno, proprio nel periodo di salita al potere di A. Hitler. Fin da subito, Georg si oppone in modo radicale all’ideologia del partito nazionalsocialista, tanto da negare il fanatico “saluto a Hitler”. Il motivo iniziale è il deterioramento delle condizioni di vita della classe operaia, a cui seguono: il desiderio del Führer d’intraprendere una nuova guerra, la limitazione delle libertà e la violenza del partito, che raggiunge il suo apice con l’ondata di pogrom antisemiti nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938, oggi nota come la “notte dei cristalli”. Georg ha la folle e coraggiosa idea di mettere fine alle atrocità di A. Hitler e dei suoi seguaci. Dal momento che è impossibile avvicinarsi al Führer, egli necessita di un modo efficiente e alternativo per assassinarlo: un attentato. Nulla viene lasciato al caso, infatti, comincia ad architettare l’omicidio già a partire dall’autunno dell’anno precedente. Così l’8 novembre 1938 si reca per due giorni a Monaco di Baviera, dove Hitler terrà il solito discorso nella birreria Bürgerbräukeller in occasione dell’anniversario del colpo di stato, avvenuto nel 1923 per mano del partito nazionalsocialista.

Georg è in grado di progettare e realizzare un ordigno sofisticatissimo (una bomba a orologeria!), che costruisce da solo pezzo per pezzo. Nell’agosto del 1939, Georg si trasferisce a Monaco in modo da poter preparare la colonna dietro il palco di legno, all’interno della quale avrebbe posizionato e azionato la bomba qualche giorno prima del discorso del Führer. Per ben trenta notti, riuscì a restare nel locale dopo la chiusura per terminare il suo lavoro. Il suo è un piano studiato alla perfezione, che purtroppo fallisce per un imprevisto che Georg non mette in conto: il discorso di Hitler durerà meno del previsto, infatti, la sera dell’8 novembre 1939 il Führer lascia la birreria alle 21:07. Alle 21:20 scoppia la bomba.
Gli sarebbero bastati altri 13 minuti per assassinare Hitler e i maggiori capi nazisti! Soli 13 minuti e la storia avrebbe potuto prendere un altro corso!

Subito dopo l’accaduto iniziano le ricerche dei responsabili della strage. Nel frattempo, Georg in fuga viene fermato alla dogana svizzera e perquisito: in tasca ha un volantino della birreria che dà motivo di sospettare il suo coinvolgimento nell’attentato. Georg viene arrestato e trasferito a Berlino, dove verrà interrogato e torturato dalla Gestapo, affinché tiri fuori i nomi del mandante e dei suoi complici. Nessuno crede che un solo uomo abbia potuto organizzare un attentato di tale portata, eppure Georg si è immortalato per il bene comune e oggi è considerato come uno dei più valorosi oppositori alla dittatura nazista. Georg è stato un prigioniero politico dal 1940 al 1945 e sul finire della guerra, viene ucciso su ordine di Hitler in persona.

Per molti anni questa storia è finita nel dimenticatoio, solo a partire dagli anni ‘80 Georg Elser è stato riconosciuto come l’esecutore dell’attentato, e in diverse città tedesche gli sono state dedicate strade, piazze, scuole, placche… e un murale.